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Il sole è morto...

Autore: Prof. Adriano Mazzarella - Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
07/06/2009 (letto 5053 volte)

Sole senza macchie: torna l’età del ghiaccio?

 

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L’attività del Sole è misurata con il numero delle macchie nere distribuite sulla sua superficie e generate da potentissimi campi magnetici; sono scure perché hanno una temperatura più bassa della restante superficie. Il loro numero non è costante ma varia con un ciclo di circa 11 anni: in una fase di massimo si osservano diversi gruppi di grandi macchie mentre durante un minimo può accadere che non si vedano macchie per settimane intere.
L'ultimo massimo di attività solare è capitato nel 2001 e questo significa che, nel 2009, il numero di macchie solari avrebbe dovuto già crescere per arrivare al prossimo massimo, previsto per il 2012. Ma tutto ciò non sta succedendo e gli astrofisici sono preoccupati perché un Sole senza macchie significa assenza di vento solare e tendenza della Terra a raffreddarsi invece che a riscaldarsi, in controtendenza con quanto viene asserito.
La prospettiva può sembrare un’affrettata valutazione di un fenomeno tutto da verificare; occorre ammettere, però, che nel recente passato della storia dell’uomo un fenomeno del genere si è già verificato. Una prolungata mancanza di attività solare, dal 1645 al 1715, nota come il “minimo di Maunder”, dall'astronomo che la studiò, causò in Europa una “piccola età del ghiaccio”, con continue carestie ed epidemie che decimarono la popolazione, con il vino e il latte ghiacciati che venivano tagliati con l’ascia e venduti a peso e con i grandi fiumi come il Tamigi e la Senna trasformati in autostrade di ghiaccio.

 

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