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Condizioni meteo e combustione di rifiuti agricoli. Il caso Avellino
Autore: Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università “Parthenope” di Napoli e dal Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università di Salerno
28/09/2022 (letto 738 volte)
Studio di analisi delle relazioni tra condizioni meteorologiche e qualità dell’aria nell’avellinese.
In questo studio, condotto dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università “Parthenope” di Napoli e dal Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università di Salerno, sono state analizzate le relazioni tra condizioni meteorologiche e qualità dell’aria nell’avellinese.
Attraverso i dati misurati dalle centraline dell’ARPAC e da alcuni sensori della rete “AURA - Protegge il nostro respiro”, è stata dimostrata la forte incidenza sulla qualità dell’aria del particolato immesso dagli abbruciamenti dei residui vegetali, una pratica purtroppo molto diffusa nella Valle del Sabato.
Particolare attenzione è stata dedicata a quanto accaduto il 25 settembre 2021, in cui la combinazione tra massicci (ed indiscriminati) abbruciamenti ed uno scenario meteorologico molto sfavorevole alla dispersione di inquinanti ha prodotto un significativo incremento dei livelli di polveri sottili non solo ad Avellino e nelle località adagiate nella Valle del Sabato, ma anche nelle vicine aree di montagna.
Questo studio, inoltre, ha messo in evidenza quanto possa essere prezioso l’apporto delle reti di monitoraggio a basso costo (come AURA), al fine di sorvegliare in maniera capillare e con alta risoluzione temporale i livelli di inquinamento in aree ad orografia complessa come la Valle del Sabato. A questo proposito, l’immagine che segue (la figura 9 dell’articolo) mostra l’evoluzione nel tempo (con cadenza di 10 minuti) dei profili verticali di temperatura e di PM10 ricostruiti proprio tramite i dati AURA per l’evento del 25 settembre.
L’abstract ed il testo integrale dell’articolo sono consultabili tramite il seguente link:
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