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Le bugie sul mite clima di Napoli
Autore: Redazione Campanialive.it
24/01/2012 (letto 7250 volte)
I luoghi comuni sono duri a morire. Campania felix e città del sole sono da sempre stati gli aggettivi dedicati alla nostra regione e al suo capoluogo da sempre conosciuti per il clima mite e i cieli sereni.
I luoghi comuni sono duri a morire. Campania felix e città del sole sono da sempre stati gli aggettivi dedicati alla nostra regione e al suo capoluogo da sempre conosciuti per il clima mite e i cieli sereni. Ma nella realtà le cose non vanno proprio cosi. Già sulla città del sole ci sarebbe molto da dire visto che Napoli non è proprio una città baciata dal cielo sereno per 300 giorni all'anno come molti vogliono far credere. Ma a prescindere da questo luogo comune legato alle canzoni storiche come " O sole mio ", in questo articolo ci soffermiamo su un altro aspetto per alcuni noto ma a molti altri quasi del tutto sconosciuto. Pochi sanno infatti che il clima della provincia di Napoli è molto diverso da zona a zona. Si passa dal clima mite del centro città tipico di una zona urbanizzata prossima al mare, al clima più umido e rigido delle zone non densamente urbanizzate delle quali la città, nonostante la immane cementificazione degli ultimi decenni, conserva ancora isolate aree piccole e qualche volta più grandi. Pensiamo ad esempio nel cementificatissimo quartiere del Vomero-Soccavo dove tutta l'area di v.Pigna sotto il viadotto S.Antonio della tangenziale ancora oggi conserva quasi intatte le caratteristiche della campagna che un tempo ricopriva tutta la zona collinare e periferica della città di Napoli.
Nella foto di fianco si può notare come intere aree agricole presenti nella provincia napoletana nel 1943 siano state oggi completamente urbanizzate mitigando il clima sopratutto consentendo un aumento deciso dei valori minimi notturni che risultano meno bassi di un tempo a causa della minore perdita di calore per irraggiamento notturno dei materiali cementizi rispetto a quelli naturali costituiti da piante e terreno. Questo tipo di cementificazione ha interessato negli ultimi 30 anni intere ed estese aree della provincia napoletana che ora quasi senza soluzione di continuità è una enorme distesa di case , strade e capannoni da Napoli sino a Caserta. Nella foto di fianco si può osservare il quartiere Soccavo nel 1943 e nel 2009.
Nella foto a sinistra potete visualizzare lo schermo contenente il datalogger che ci è servito a monitorare la temperatura in maniera corretta presso il luogo scelto per l'esperimento. Lo strumento è stato posto a 1,4 mt dal suolo in uno schermo solare passivo ad 8 piatti e memorizza con continuità la temperatura minuto per minuto. Lo scopo di questo studio è quello di dimostrare che le notti che si dovevano sopportare in passato in tutta la provincia di Napoli erano decisamente più fredde di quelle attuali che si verificano ormai solo in determinate porzioni di territorio davvero esigue. Probabilmente con troppa superficialità in passato il clima partenopeo veniva aggettivato come mite perchè in passato si faceva riferimento solo alla città e alle sue zone costiere mentre appena poco all'interno si gelava la notte senza riscaldamenti e senza tutte le comodità della vita moderna. Tutto sommato quindi il clima e le medie statistiche delle temperature rilevate a Capodichino non sono poi cosi rappresentative del clima napoletano. Sono troppe le differenze tra zona a zona che oggi si verificano a causa della diffusa urbanizzazione e che non rendono omogenei i valori termici della notte e del primo mattino.
I primi dati scaturiti dai rilevamenti ci mostrano subito quanto era in preventivo e cioè che le temperature minime notturne rilevate sulle zone non densamente urbanizzate sono nettamente inferiori a quelle urbanizzate. Come confronto sono stati monitorati i dati della nostra stazione ufficiale di Mugnano (NA) ubicata a 1100 mt di distanza in linea d'aria dall'area del rilevamento. Dall'analisi dei dati visibili nella tabella di fianco, scaturisce subito l'incredibile differenza nel valore minimo notturno rilevato il giorno 16 gennaio con ben 7 gradi di differenza tra la temperatura minima notturna della stazione ufficiale nel centro urbano di Mugnano che è stata di 2° rispetto ai -5° rilevati nella campagna a v. Crispi. In soli 6 giorni dal 14 al 19 gennaio sono stati rilevati ben 5 valori sotto lo zero mentre la stazione ufficiale urbanizzata non è mai scesa sotto lo zero ma anzi il valore minimo più basso è stato di ben 2 gradi sopra lo zero. Tutto questo a soli 1100 mt di distanza. A supporto di quanto diciamo riferiamo che il valore minimo notturno della stazione urbanizzata del centro di Napoli S.Marcellino il giorno 16 gennaio è stata di 4.1° quindi ben 9° gradi in meno.
Si ringraziano Nicola Del Core per i dati forniti e Francesco Maiorano per l'elaborazione grafica della tabella. I dati continueranno ad essere rilevati nelle prossime settimane.
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