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Munnezza e doppio sole: un mix pericoloso per la salute dei napoletani
Autore: Prof. Adriano Mazzarella -
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università Federico II di Napoli
03/07/2011 (letto 3446 volte)
La crisi dei rifiuti a Napoli, con le terribili immagini di sacchetti di immondizia gettati per strada...
La crisi dei rifiuti a Napoli, con le terribili immagini di sacchetti di immondizia gettati per strada ad impedire il traffico automobilistico e trasmesse in tutto il mondo, ha raggiunto il suo culmine con l’inizio dell’estate. I sacchetti contengono di tutto, dai rifiuti vegetali a quelli animali e la loro decomposizione (la cosiddetta putrefazione) comporta una serie di reazioni fisico-chimiche con la produzione di gas metano, tipica della puzza dei rifiuti decomposti, e di percolato che attraggono topi, scarafaggi, mosche e insetti vari. L’estate mediterranea negli ultimi anni è stata sempre caratterizzata dal micidiale anticiclone africano, capace di imprigionare l’intera penisola all’interno di una bolla d’aria umida e rovente, al posto del più mite anticiclone delle Azzorre. L’anticiclone africano determina una completa immobilità delle masse d’aria, valori elevati di umidità notturna e di temperatura diurna di circa 5-6 gradi superiori alla norma. Questo scenario meteorologico risulta molto più accentuato nella città di Napoli che, stretta tra mare e colline, presenta una notevole cementificazione del suo territorio, piazze piastrellate da materiale lavico, strade che raggiungono temperature superiori ai 70°C ed un centro storico costituito da vicoli stretti ed edifici molto alti le cui pareti intrappolano i raggi solari, continuamente riflessi come palline di ping-pong. Tutto questo determina un’intensificazione della cosiddetta isola di calore urbana che per i napoletani si traduce in un ulteriore disagio. Da indagini effettuate, è come se a Napoli, in estate, nelle ore di massima insolazione, splendessero due soli: il classico “O Sole mio” e la città stessa che è in grado di riemettere la stessa quantità di energia termica indotta dal sole. Dal punto di vista igienico-sanitario, i napoletani corrono un rischio elevato perché la rapidità con la quale i rifiuti nei sacchetti si decompongono dipende dai valori elevati di temperatura e umidità dell’aria. L’aumento dei topi, che diventano più temerari e si vedono per la città anche di giorno, di scarafaggi e insetti vari può innescare un mix pericoloso per la salute dei napoletani doppiamente sfortunati in questa incredibile crisi dei rifiuti, stretti dalla morsa dell’anticiclone africano e dell’isola di calore urbana!
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