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La Reale tenuta di Carditello

Autore: Redazione Campanialive.it
11/11/2012 (letto 5594 volte)

La Reale tenuta di Carditello, detta anche Reggia di Carditello, faceva parte di un vasto sistema, organizzato dai Borboni

 

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La Reale tenuta di Carditello, detta anche Reggia di Carditello, faceva parte di un vasto sistema, organizzato dai Borboni, per lo sviluppo del territorio vicino alla splendida reggia di Caserta. La tenuta è disposta su circa 2000 ettari di terreno sito nel Comune di San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta. Assieme alla Reggia di Caserta, al Belvedere di San Leucio e all’Acquedotto Carolino era un sito reale ma, come gli altri luoghi, non era solo dedicato allo svago della famiglia reale borbonica e della sua corte.

Realizzata in un elegante stile neoclassico dall’architetto Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli. La struttura per volere di Ferdinando IV di Borbone, fu tramutata in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l’allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli e, assieme al Belvedere di San Leucio costituiva una vera e propria azienda ispirata dalle idee illuministiche di quei tempi.

Il sito di Carditello era inserito, con grande lungimiranza, nel sistema produttivo creato dai Borboni vicino alla Reggia di Caserta: lo splendido complesso di San Leucio fu organizzato per la lavorazione della seta, con case e servizi per gli operai mentre nella Reale tenuta di Carditello fu organizzata una vera e propria azienda agricola innovativa. Assieme all’allevamento di cavalli fu attivato quello delle bufale, e iniziò la produzione della mozzarella e la coltivazione di cereali, canape e lino. Dunque un sistema produttivo integrato che ruotava attorno alla Reggia di Caserta e che prevedeva la lavorazione della seta, l’agricoltura e la produzione alimentare d’avanguardia e la manutenzione dell’acquedotto Carolino che portava acqua alla Reggia e all’intera zona.

Fu dunque un vero piano integrato di sviluppo del territorio quello che i Borboni attuarono con grande spirito illuminista. Il sito di Carditello fu anche decorato con affreschi di Jacob Philipp Hackert grande vedutista alla corte dei Borboni. Dopo il 1860 con l’unità d’Italia la Tenuta passò alla casa reale dei Savoia e nel 1919 fu donata all’Opera Nazionale Combattenti e i terreni vennero smembrati e lottizzaziati. Dal 1952 è passata al Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno e recentemente ci sono stati finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per un restauro parziale della tenuta borbonica.

http://carditello.wordpress.com/

 

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