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Il passaggio di un isolato vortice di vapore acqueo

Autore: Dott. Vincenzo Capozzi
02/08/2020 (letto 692 volte)

Le cause dell'intensa convezione osservata stamane, all'alba, in Campania? Il passaggio di un water vapour eddy, ossia di un vortice di vapore acqueo

 

Le cause dell'intensa convezione osservata stamane, all'alba, in Campania? Il passaggio di un water vapour eddy, ossia di un vortice di vapore acqueo.

Questa mattina, molti abitanti del territorio campano sono stati svegliati da forti ed inaspettati tuoni, frutto di un'intensa convezione, non associata, tuttavia, a fenomeni al suolo di particolare rilievo. La causa di questo transitorio disturbo va ascritta ad una struttura meteorologica che va sotto il nome di water vapour eddy. Si tratta di un vortice alla mesoscala (ossia di dimensioni limitate, dell'ordine di poche centinaia di km) attivo, di solito, soltanto alle quote della media ed alta troposfera.
Nel caso specifico del vortice transitato stamane sull'Italia centro-meridionale, si è trattato di una struttura molto isolata, identificabile, in fase prognostica, solo tramite un'accurata analisi di campi meteorologici riferiti all'alta troposfera (7-9 km di altezza).
Le prime due immagini seguito, prodotte dal modello BOLAM elaborato dall'ISAC-CNR, mostrano due evidenze del passaggio del vortice di vapor acqueo:
1) una forte anomalia di vorticità potenziale a 300 hPa (alta troposfera, circa 9 km di quota), segno di un abbassamento della tropopausa causato da aria stratosferica molto stabile e perciò ricca di vorticità potenziale;
2) una debole curvatura ciclonica, proprio a cavallo tra le regioni centrali e meridionali della penisola italiana, nella topografia della superficie isobarica 300 hPa.


Complice l'assenza di baroclinicità nei bassi strati, ossia l'assenza di significativi gradienti orizzontali di temperatura, non è avvenuta la formazione di una struttura ciclonica estesa ai piani isobarici posti a quote inferiori, dove invece continua a dettar legge un promontorio di alta pressione di matrice sub-tropicale.

L'anomalia positiva di vorticità potenziale ad alta quota, come detto, è stata in grado di innescare la formazione di nubi cumuliformi, complici la diminuzione della stabilità statica nella media troposfera e, molto probabilmente, anche un contributo diabatico fornito dalle calde superfici del Mar Tirreno.
Il risultato, come si evince dalla terza immagine, è stata la formazione di cumulonembi, ossia di nubi a forte sviluppo verticale, che hanno luogo solo a locali e brevi piovaschi, a causa della presenza di aria secca nella media e bassa troposfera.








 

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